Un errato luogo comune porta a credere che laddove ci sia un’attività di estrazione di inerti, l’ambiente risulti irrimediabilmente compromesso; non è il nostro caso: sono previsti, contemporaneamente al piano di coltivazione, dei piani di bonifica e recupero ambientale, attraverso i quali le sponde sono sistematicamente terrazzate, rinverdite e modellate attraverso una piantumazione accurata, sotto la guida di esperti in materia agronomica e forestale, che conferisce al luogo, sull’intero perimetro del bacino di cava una cornice arborea molto particolare e gradevole. La rinaturalizzazione del luogo è una realtà consolidata, come testimoniato dalla presenza stanziale di centinaia di anatre selvatiche, di aironi cenerini e di cormorani, mentre nel sottobosco vivono lepri e alcuni esemplari di volpi e scoiattoli.

Le periodiche analisi dell’acqua del lago, svolte presso laboratori specializzati, testimoniano l’assoluta assenza di inquinamenti conseguenti all’attività di scavo, rivelando anzi caratteristiche fisico-chimiche tali da rientrare nei parametri, previsti dalla CEE e dal Ministero della Sanità, per l’utilizzo ai fini della balneazione.

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